NESPOLO (RI): in posizione ridente sulla cresta di un colle

PRIME TRACCE DI NESPOLO NELLA STORIA

Sul Cronicum Farfense è scritto che nel 1061, Nespolo, faceva parte dell’Abbazia di Farfa e nel 1685 è menzionato nell’elenco dei castelli (arroccamenti) di San Salvatore Maggiore.

CENNI STORICI DI NESPOLO SECONDO IL MANDAMENTO DI ORVINIO

In posizione ridente, sulla cresta di un colle che si stende a semicerchio di fronte alla rocca di Collalto, il paese di Nespolo deve la suaa origine alla riunione di diverse frazioni sparse, in tempi remoti sui colli vicini.
La data del sorgere di questo nuovo agglomerato non e' ben certa; oscilla tra il 1350 e il 1400. Il nome sembra derivi dalla voce Greca Nea-Poli, <>, e sono ricordate, nella tradizione, le popolazioni che lo composero e cioè quelle di Serrone, Castello e S.Bernardo. Ragioni indiscutibili di difesa dalle scorrerie e dalle guerriglie di quell'epoca, devono aver determinata la riunione di queste popolazioni e, oltre alla posizione dominante, deve aver influito, sulla riunione in questo punto delle popolazioni nominate, il fatto che doveva già esistere in detta località un convento abbastanza vasto, i cui avanzi, tuttora, si scorgono addossati alla chiesa parrocchiale, e ridotti oggi, in parte, ad abitazione comune, mentre un'altra parte del fabbricato è stata demolita per far posto alla strada principale, costruita da poco tempo.
Ben pochi ricordi esistono di quella che potè essere un giorno la storia di Nespolo. Dato che la parte più alta del paese conserva ancora il nome di castelluccio, può benissimo darsi che vi fosse stata costruita dai signori di Collalto, di cui Nespolo era Baronia, una piccola rocca.
E' ancora accertata dalla tradizione, dalle due denominazioni Colle di qua (la parte di colle ove è costruita metà del paese e che guarda a nord) e Colle di là (l'altra parte del colle che guarda a ponente) e dai due agglomerati di abitazioni ben divisi fra loro dalla chiesa, che le due frazioni furono capeggiate da due forti famiglie che hanno lasciato traccia della loro padronanza in solide costruzioni munite di grandi archi d'accesso.
La chiesa fù fondata nel 1357 e restaurata nel 1521, come si legge nell'architrave sulla porta d'ingresso della torre campanaria. La facciata, semplice e piana, non offre nulla d'interessante. Il soffitto interno a grandi capriate in legno fu sostituito nel 1915 da altro in cemento e il piano della chiesa fù, in quell'occasione, ribassato.

L'interno della chiesa non offre nulla di notevole se si eccettui un antico fonte battesimale e una tela nel coretto dietro l'altare maggiore rappresentante S.Sebasiano, dipinto discreto e in buono stato di conservazione attribuito a scuola fiamminga del secolo XVI.
Nell'archivio del comune è solamente conservato un registro riguardante gli atti del Consiglio, dall'anno 1796 fino all'anno 1815, e cioè il periodo Napoleonico. Nespolo conta attualmente 760 abitanti che vivono esclusivamente dei prodotti del suolo, principali: il grano e le castagne. Si stanno ora approntando i lavori per il nuovo acquedotto che dal Rio di Collegiove apporterà nuova e pura linfa al paese.

MADONNA CON BAMBINO LIGNEA

Presso Castel Sant’Angelo c'è una mostra di antiquariato e tra queste antichità vi è una Madonna alta circa 70 centimetri, forse del 1400, che apparteneva alla chiesa Santa Maria di Nespolo, chiesetta che si trovava presso la piazza del Comune Vecchio. Tale satua sarebbe stata venduta dal Parroco di allora, Don Giuseppe De Luca. Tale statua è stata poi riportata, in pittura, nel lato destro della pala dell'altare nella chiesetta di San Rocco nel 2000.

SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO (LIGURIA 1676-1751)

San Leonardo da Porto Maurizio, nella sua predicazione missionaria passò anche a Nespolo e predicò nella piazza del Comune vecchio.
Nacque a Porto Maurizio (IM) il 20 Dicembre 1676 da Domenico CASANOVA e Anna Maria BENZA, il suo nome di battesimo è Paolo Girolamo. Il 2 Ottobre 1697 divenne Francescano presso S.Maria in Ponticelli in Sabina. Il 17 Agosto 1702 venne ordinato Sacerdote.
Morì a Roma in S.Bonaventura al Palatino, il 26 Novembre 1751.
Fù suo discepolo e biografo un certo Fra Diego da Firenze che tra l'altro scrisse un catalogo di tutte le missioni toccate nella sua vita dal Santo, ripreso poi da P.Benedetto Innocenti, O.F.M. edito nel 1923.

DIZIONARIO COROGRAFICO DELL'ITALIA (1867) 3E BIBLIOTECA NAZIONALE ROMA

Comune della Provincia dell'Umbria circondario di Rieti mandamento di Orvinio. Ha una superfice di 876 ettari, la sua popolazione di fatto, secondo il censimento del 1861 contava abitanti 653 (maschi 345, femmine 308) quelli di diritto era di 704. La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 50 militi attivi.
Gli elettori politici sono inscritti nel collegio di Poggio Mirteto nel 1865 erano 5.
L'ufficio postale è a Orvinio Appartiene alla diocesi di Rieti il suo territorio è quasi tutto montuoso e produce a sufficienza grano, vino, pascoli e castagne, il paese sorge alle falde di un'alta montagna, che lo sovrasta a levante, dista 43 chilometri da Terni.

DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA (UTET) 3E BIBLIOTECA NAZIONALE ROMA

A 60 Km da Rieti, è un abitato posto ad 886 m s.m. nella valle del fiume Turano, al confine con l'Abruzzo (LUI XIV, 644).
Nella dizione dialettale "néspru" (DETI 363), il toponimo è di origine fitonimica e corrisponde all'Italiano nespolo (dal latino mespilus).



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